Vetrata detta “ Il Chiodo” con tralci d’uva e foglie di vite
Duilio Cambellotti
La vetrata, composta da 120 riquadri, prende il nome dal particolare disegno del finestrone, centinato, in cui sono raffigurate foglie di vite e grappoli d’uva in vetro opalescente.
Gli elementi naturalistici sono resi efficacemente attraverso un sintetico disegno e i vivaci contrasti cromatici, resi attraverso l’impiego di ritocchi di pittura a fuoco.
La vetrata venne realizzata per la Casina delle Civette, da Mastro Picchio nel 1915, come risulta nell’elenco Picchiarini, dove viene citata come “Vetratone a soggetto (d’uva)”.
Opere della sala
La sala
La denominazione di questa stanza deriva dalla grande vetrata a forma di chiodo, opera di Duilio Cambellotti, con una raffinata decorazione a pampini e grappoli d'uva. Lo stesso tema è ripreso nei delicati stucchi monocromi che sottolineano l'imposta del soffitto e nel rosone al suo centro da cui, in origine, calava un lampadario in ferro battuto.
La stanza era usata dal principe Torlonia come studio, ma i mobili che la arredavano sono andati perduti.