Stanza di passaggio
Il piccolo ambiente era usato durante la residenza di Mussolini come budoir e rivestito di carta da parati.
Durante il restauro del Casino, sotto la carta lungo l’imposta del soffitto è riemerso un fregio con piccole pregevoli decorazioni ad affresco che richiamano alcuni elementi della Sala di Bacco.
Cappella di Alessandro
Nella Villa Torlonia, nell’ambito degli abbellimenti voluti da Alessandro tra il 1833 e il 1840, fu costruita una Cappella, descritta nelle guide dell’epoca, ma già scomparsa nel 1905.
Nulla si era più conservato di questo edificio fino a quando, nel 1997, in un sotterraneo del Teatro, sono stati rinvenuti alcuni arredi e frammenti architettonici.
Secondo quanto si può apprendere dalla descrizione della Villa di Giuseppe Checchetelli, pubblicata nel 1842, è Carlo Aureli l’autore delle sculture della cappella e, sicuramente, della lunetta in stucco, ricomposta e restaurata ultimamente, che presenta una Madonna in trono con ai lati quattro santi: a destra un san Giovanni di cui sono rimasti solo testa e piedi, chiaro riferimento a Giovanni Torlonia senior, padre di Alessandro, poi sant’Alessandro con la palma del martirio e cimiero a terra e infine, forse, san Carlo Borromeo vicino ad un probabile san Lorenzo.
Le allusioni ad Alessandro committente dell’opera, sono più che evidenti; mentre per quel che riguarda san Lorenzo si potrebbe alludere al titolare del Complesso Laurentiano, posto allora nelle vicinanze della Villa.
La Madonna appare priva della parte superiore e, quanto alla presenza del bambino, abbiamo come testimonianza solo un piccolo frammento con due dita.
Tracce di doratura rivelano la cromia originaria.
Anche il Paliotto è attribuibile a Carlo Aureli (sempre secondo Checchetelli ), che si è ispirato, in questo rilievo, allo stile di Donatello.
Ai lati esso presenta due angeli che sollevano con la mano destra un drappo panneggiato che inquadra un cartiglio con la scritta “Ave Maria”.
La policromia è testimoniata dalle solite tracce di doratura. Nel complesso, manca, però, la profondità e la drammaticità della scultura di Donatello e si può più correttamente avvicinare ad un’ imitazione molto superficiale.
In origine, sembra che la Cappella Torlonia fosse rivestita, nelle pareti, da una grandissima quantità di stucchi e, forse, ad una di queste decorazioni potrebbero appartenere alcuni frammenti, che riuniti insieme, hanno dato luogo al pannello esposto, con puttini e girali, in cui sono sempre presenti tracce di doratura.
Anche il pannello di forma ottagonale con un angelo che ha in mano una mitra vescovile faceva sicuramente parte della ricchissima decorazione della Cappella Torlonia, secondo lo stile tipico del Caretti.
Sono esposti anche alcuni frammenti del pavimento a mosaico policromo e ad intarsi marmorei.
ignoto