L’idolo
Vittorio Grassi
Vetrata policroma legata a piombo con gemme a cabochons.
Le et dell'uomo: donna adulta. Paesaggi con acque: paesaggio marino, onda di marea. Personificazioni o simboli di religioni non cristiane: dee.
Fulcro della composizione è la figura femminile posta sulla destra della vetrata, realizzata con tessere di vetro color bronzo.
Immobile e ieratica, come una divinità egizia, la figura emana una misteriosa inquietudine con il suo copricapo egizio, la sua rigidità corporea e la asimmetrica posizione dell’immagine.
Sulla sinistra, una luminosa cascata di cabochons verdi e azzurrati sembra imitare gli spruzzi di schiuma di una grande ondata in procinto di sommergerla.
Il corpo, imponente come una colonna, campeggia verticale all’interno del cerchio creato dall’ondata, mentre i grandi seni tondeggianti ne richiamano la circolarità.
Tutta la composizione è imperniata sul forte contrasto cromatico tra le tonalità cupe di bruno, azzurro e viola della figura e quelle verde acqua e verde smeraldo dei vetri opalescenti che evocano il mare.
Sulla destra, in basso, è inclusa la firma del Maestro Vetraio e la data di realizzazione.
Opere della sala
La sala
La stanza da letto del Principe non conserva quasi nulla dell'arredo originario che la rendeva uno dei luoghi più intimamente legati alla personalità tenebrosa e misantropa di Giovanni Torlonia.
Era, infatti, ricolma di elementi legati alla simbologia della civetta o in generale degli uccelli notturni, a cominciare dal grande rosone al centro del soffitto, fortunatamente conservato, che rappresenta un volo di pipistrelli dalle nere ali spiegate.