Fumoir
Il luminoso ambiente era arredato con mobili in vimini e usato dal principe come fumoir, secondo i racconti dei figli della guardarobiera della Villa che abitarono nella Casina delle Civette dal 1916 al 1939.
II bow-window che si affaccia sul parco era decorato da boiseries con un intaglio a rose che ripeteva lo stesso tema delle ghirlande fiorite eseguite a stucco lungo la fascia alta delle pareti della sala.
Il bow-window fu aggiunto alla costruzione ottocentesca nel 1910 ed è decorato da una vetrata con ghirlande di fiori e nastri, eseguita dal mastro vetraio Cesare Picchiarini con una tecnica ancora incerta: i vetri colorati sono, infatti, sovrapposti a lastre di vetro trasparente
La sala ospita anche alcune opere di Paolo Paschetto, artista originario di Torre Pellice, figlio di un pastore valdese trasferito a Roma. Paschetto fu autore di numerosi disegni per vetrate per le chiese metodiste e valdesi di Roma, di cui sono qui esposti i bozzetti con i caratteristici temi biblici.
Altri bozzetti hanno soggetti floreali o decorativi, come quelli con "Rose e farfalle", preparati per l'esecuzione delle vetrate del "Balcone delle rose", al piano superiore della Casina delle Civette.
Al centro della stanza vi è la serie delle vetrate che l'artista eseguì per la propria abitazione romana, in Via Pimentel, con semplice disegno geometrico e riquadro centrale figurato con soggetti biblici.
Le vetrate realizzate nel 1927 da Cesare Picchiarini per la sala da pranzo, sono costituite, ciascuna, da due ante con lunetta.
La scelta dei vetri opalescenti per l’esecuzione dei soggetti, in contrasto con la trasparenza degli sfondi, permette una riconoscibilità immediata dei soggetti raffigurati.
Per le lunette, invece, Paschetto scelse il motivo del nastro sciolto, già ampiamente sperimentato in altre soluzioni decorative.