L'opera del mese del Museo della Scuola Romana - novembre 2023
Riccardo Francalancia (Assisi,1886 – Roma, 1965)
Teiera e cachi, 1925
Olio su tela, cm 52x58,5
Comodato d’uso famiglia Francalancia
I toni caldi di questa natura morta autunnale, ci portano nell’intimo di un’atmosfera domestica essenziale ed evocativa, costruita con pochi oggetti - una teiera, una tazzina e quattro cachi - in dialogo tra di loro grazie al sapiente giustapporsi di colori terrosi, che caratterizzano anche la spoglia parete di fondo. L’opera è molto vicina ai modi stilistici degli artisti del Quattrocento italiano, nella essenzialità metafisica delle forme e dei volumi, nella raffinata stesura pittorica e nel dettaglio delle pieghe parallele della linda tovaglietta bianca, non perfettamente annullate dal ferro da stiro. La staticità della scena ed il realismo quasi fotografico la accostano anche ai maestri di ambito romano contemporanei a Francalancia, come Francesco Trombadori, Carlo Socrate, Antonio Donghi, e a quel filone artistico poetico definito “realismo magico”. Negli anni Venti del ‘900 molti artisti sentono la necessità di riscoprire la tradizione della pittura italica ed in tal senso il dibattito si svolse soprattutto sulla rivista Valori Plastici diretta da Mario Broglio con la moglie Edita, con i quali Francalancia ebbe importanti rapporti di collaborazione.
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