Teatro di Villa Torlonia
Il Teatro di Villa Torlonia è un progetto per la città caratterizzato dal coinvolgimento di Ambasciate, Accademie Internazionali, Enti ed Istituzioni Culturali italiane e straniere, dalla presenza di eccellenze culturali, dalla multidisciplinarietà della programmazione.
Il progetto è promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura e allo Sport-Sovrintendenza Capitolina e Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Il Teatro di Villa Torlonia: la storia
La storia del Teatro Villa Torlonia risale al 1841 quando fu commissionato dal principe Alessandro Torlonia all'Architetto Quintiliano Raimondi per festeggiare le sue nozze con Teresa Colonna, ma per diversi ed infausti motivi i lavori terminarono solo nel 1874.
Oltre agli spazi scenici, forniti di tutti gli apparati tecnici, furono realizzati ambienti laterali per intrattenere gli ospiti durante le feste private del principe. Il progetto rispecchia il gusto eclettico dell’epoca con la compresenza di diversi stili: classico e maestoso nel corpo centrale, nordico nella serra in vetro e ghisa del prospetto meridionale, gotico, moresco, greco-romano e rinascimentale nella decorazione delle sale degli appartamenti laterali. Quasi tutte le pitture del Teatro furono realizzate da Costantino Brumidi, un grande artista poco noto in Italia, ma celebre negli Stati Uniti dove affrescò il Capitol di Washington, lavoro che gli valse l’appellativo di “Michelangelo d’America”.
Il Teatro, così come tutto il complesso di Villa Torlonia, fu acquisito dal Comune di Roma nel 1978. I danni provocati dall’occupazione anglo-americana (1944-1947) e da decenni di furti e abbandono hanno reso la struttura fatiscente e l’hanno privata degli arredi.
I lavori di restauro e di adeguamento funzionale, diretti dall’Area Progettazione di Zètema Progetto Cultura sotto il controllo e la supervisione scientifica della Sovrintendenza Capitolina, sono risultati estremamente complessi ma sono stati realizzati nel totale rispetto del preesistente.