Stanza delle civette
Il piccolo ambiente era in origine rivestito da elaborate boiseries stile impero e dal soffitto scendeva un ricco tendaggio: di tutto ciò sono rimasti pochi frammenti che non hanno reso possibile la ricostruzione dell'arredo.
Unico elemento decorativo originale che si conserva è la bella vetrata di Duilio Cambellotti composta da tre pannelli, due raffiguranti civette stilizzate ed uno al centro con tralci d'edera e nastri.
Le civette, appollaiate su tralci d'edera, sono realizzate con vetri colorati in parte dipinti a fuoco, per rendere al meglio l'effetto del piumaggio.
La vetrata fa parte dell’ultima serie di vetrate realizzate da Cambellotti e da Picchiarini per la Casina delle Civette, dopo il restauro dell’architetto Vincenzo Fasolo del 1916-19. Nella stessa stanza è collocato un grande pannello con quattro frammenti di vetrate: si tratta di prove d'esecuzione che il maestro vetraio eseguiva per verificare la resa del disegno trasposto in vetrata.
Sono tutte opere di Duilio Cambellotti ed una di esse, "Le civette nella notte", è riferita alla vetrata omonima che si trovava nella stanza da letto del principe, ora dispersa, nota anche grazie ad un bozzetto di proprietà privata.
Le altre tre prove si riferiscono alla vetrata de "I Guerrieri", alla vetrata "Nubi invernali" e ad una vetrata non identificata il cui soggetto sono le rondini in volo, tema molto caro a Cambellotti e spesso usato come elemento decorativo.
Completano l'esposizione il piccolo schizzo per la vetrata "Le lucciole" ed il grande cartone per la vetrata "L'albero", che non risultano mai realizzate.