Visite didattiche gratuite alla mostra "Carlo Levi e Roma. Il respiro della città"
Casino dei Principi
Il Casino dei Principi di Villa Torlonia prosegue nel suo eccezionale racconto dell’arte romana tra gli anni ’20 e gli anni ’50 con la mostra Carlo Levi e Roma. Il respiro della città.
Quarantasei i dipinti di Carlo Levi - dal ‘26 al ‘54 - e 28 quelli dei diversi artisti della Scuola Romana - Pirandello, Mafai, Scipione, Trombadori, Afro, Ferrazzi, Scialoja, Melli , Caporossi – per un punto di vista inedito sulle opere dell’artista ed intellettuale torinese. Dal gruppo I Sei di Torino alla Galleria di Roma di Pier Maria Bardi ed ancora alla I Quadriennale romana. Sarà proprio Roma a modificare la sua pittura, con l’allontanamento dal clima chiarista verso nuove suggestioni tutte romane poggiate sulla cultura pittorica internazionale assorbita a Parigi, un distacco dalle trasparenze limpide ed un incontro con la forza del timbro cromatico, un ispessimento della pennellata in direzione progressivamente più visionaria dall’andamento ondoso.
Le vedute sono ora soggettive con le atmosfere de Il paesaggio romano con archi in rosso, 1931 che ricorda le contemporanee rappresentazioni della città da parte di Mafai e Scipione.
La pittura di Levi e quella della Scuola Romana - pur nelle differenze dei diversi artisti che ne fanno parte - possono essere accostate per la coincidenza delle tematiche e ancor più per la ricerca di un realismo non più meramente iconografico , bensì fortemente basato sull’immediatezza del sentimento e sulla semplicità della percezione. Due mondi che avevano in comune la forte volontà di misurarsi con il presente vivo e attuale rifiutando scuole e accademie.
E’ soprattutto nei ritratti - si è dedicato a loro per tutta la vita – ad emergere il suo rapporto fortemente soggettivo con il mondo, una pittura …comprensibile per sola via del sentimento… perché da lì prende vita.
In mostra, oltre agli straordinari autoritratti, Moravia, Leone Ginzburg, De Pisis e Anna Magnani in ritratto. Dopo la guerra, Levi si trasferisce definitivamente a Roma e qui ricompone i diversi volti della sua attività: la pittura, la letteratura - nel ’45 pubblica Cristo si è fermato ad Eboli e nel ’50 L’orologio - e la politica - nel ’63 sarà anche Senatore della Repubblica. In ogni opera leviana un penetrante sentimento di comprensione e condivisione della sorte dell’uomo.
Informazioni
gratuto per le scuole superiori e le università
dal lunedì al venerdì (dalle 09.00 alle 17.00) sabato (dalle 09.00 alle 13.30) al numero telefonico 06 39967800
Zètema Progetto Cultura in affidamento dal Comune di Roma
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