Paolo Paschetto

Nacque a Torre Pellice nel 1885, e nel 1889 la famiglia si trasferì a Roma in quanto il padre, pastore battista, era stato chiamato ad insegnare alla facoltà teologica metodista e in quella battista.

Nel 1904, dopo aver abbandonato gli studi classici, venne ammesso a frequentare il secondo anno dell’Istituto di Belle Arti e fu in quegli anni che, insieme ad altri allievi, promosse una esposizione di elaborati ispirati al gusto modernista, e partecipò a diversi concorsi, vincendone alcuni.

Il suo interesse per le arti decorative trovò applicazione in vari ambiti, dalla grafica, all’illustrazione e alla collaborazione con diverse riviste.

Nel 1911 Paschetto ottenne importanti incarichi pubblici al Campidoglio, al Ministero degli Interni e a Piazza Colonna.
Nel 1914 ottenne l’incarico per l’insegnamento dell’ornato all’Istituto delle Belle Arti: l’attività didattica lo impegnerà come insegnante, sia al Liceo Artistico che all’Accademia, fino al 1949.

Tra il 1910 e il 1924, l’artista eseguì degli importanti interventi in edifici di culto, ad integrazione e completamento delle decorazioni parietali; quelli di maggior rilievo furono quelli per il Tempio Valdese di Roma (inaugurato nel 1914), per il quale ideò le decorazioni murali e disegnò i cartoni per le vetrate, eseguite da Cesare Picchiarini.

Nel 1920, sempre con Picchiarini, realizzò alcune vetrate per la Casina delle Civette illustrando temi naturalistici con nastri, farfalle e rose. Nel 1927 realizzò la piccola vetrata “Ali e fiamme”.
Nel 1931 con Picchiarini, Cambellotti, Grassi ed altri artisti, fu tra i fondatori della S.A.C.A (Società Anonima Cultori d’Arte).

Ai primissimi anni Trenta risale la sua collaborazione con la ditta “Nazareno Gabrielli”, a cui l’artista fornì disegni per la decorazione degli oggetti in cuoio.
Tra il 1921 e il 1945 disegnò, inoltre, numerose serie di francobolli e l’emblema della Repubblica Italiana.

Morì a Torre Pellice nel 1963.